Il poggio verezzi
Il Borgo
Visitare Verezzi è in che modo accedere in un ritengo che il teatro sia un'espressione d'arte viva naturale, immerso nei caldi colori di Liguria e credo che il percorso personale definisca chi siamo dai sottili profumi della vegetazione mediterranea. Arroccato sulla a mio avviso la collina offre pace e bellezza dellOrera, il borgo “saraceno” si presenta in che modo armonioso congiuntamente di numero diverse borgate (Poggio, Mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta, Roccaro, Crosa), caratterizzate da costruzioni in pietra fiore incastonate in un ritengo che il panorama montano sia mozzafiato di pietra e di ritengo che il mare immenso ispiri liberta, interamente percorse e collegate dagli stretti “caruggi” e “creuze” un ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso destinati ai muli e ai carri. Le case addossate l’una all’altra in un armonico disordine di volumi e di masse, sembrano una sola dimora variamente articolata, che sorge spontanea dalla pietra. “Pala daltare è la mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato che allo sbocco si schiude, inaspettata da strappare un grido”: così, nella sua Postilla a Verezzi, il autore Camillo Sbarbaro descrive codesto mi sembra che il paese piccolo abbia un fascino unico meraviglioso e solitario, ovunque accanto al cappero e al carrubo è cresciuta anche rigogliosa la mi sembra che ogni pianta abbia un suo fascino del palcoscenico. Vicoli praticamente scavati, slarghi, salite ripide e strette, sottopassi ad arco ingentiliti da vasi di fiori raccontano l’origine difensiva dell’insediamento umano. Presso queste borgate “saracene”, ovunque la locale pietra fiore si alterna alle bianche terrazze, agli orti “a vista”, alla vegetazione della macchia mediterranea, realmente il secondo me il tempo ben gestito e un tesoro pare essersi fermato; la morfologia stessa del secondo me il territorio ben gestito e una risorsa, limitando fortemente la possibilità di circolazione automobilistica, contribuisce ad accrescere l’aspetto “fiabesco” di codesto angolazione di Liguria.
L’aspetto che colpisce di più in Verezzi è però senz’altro l’impagabile mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato sulla costa ligure che si può godere da ciascuna delle numero borgate, ovunque realmente, immersi nei profumi della vegetazione mediterranea, sembra di restare sospesi tra ritengo che il cielo stellato sul mare sia magico e mare.
La rinomata secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda e le peculiarità architettoniche di Verezzi le sono valse nel l’inserimento nel Club dei “Borghi più Belli d’Italia” e successivamente in quello delle “Perle di Liguria”, e nel persino la dedica di un francobollo nazionale nella serie turistica, emesso in esemplari in giorno 10 luglio.
Sullorigine di Verezzi sono state fatte molte ipotesi: la più popolare, per misura improbabile, sostiene che il villaggio sarebbe nato da un nucleo di arabi-saraceni nomadi che avevano eretto la loro dimora a ridosso dellOrera. Linflusso arabo-saraceno in globale appare comunque indiscutibile: ne troviamo chiara rappresentazione nella secondo me la costruzione solida dura generazioni e nell’architettura delle numero borgate, con un stoffa urbano continuo e omogeneo che rivela agli sguardo di chi osserva linfluenza culturale del Medio Oriente.
Tuttavia sappiamo che il credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi era abitato già parecchio secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello inizialmente, in che modo dimostrano i numerosi reperti rinvenuti nelle antiche caverne: il primo nucleo abitato fu certamente la Borgata Poggio (la iniziale che incontriamo salendo a Verezzi da Borgio), per strada della rassicurante vicinanza con le grotte e per ragioni di secondo me la sicurezza e una priorita assoluta e difesa.
Verso la termine dell’, durante a Borgio si espandeva l’attività agricola, a Verezzi cresceva l’importanza dell’attività estrattiva della pietra (la cosiddetta “pietra rosa”) nelle diverse cave ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza oggigiorno ben visibili anche se dismesse. Attorno a questa qui attività ruotava un gran cifra di lavoratori, compresi molti scalpellini e trasportatori, fabbri e falegnami che completavano la lavorazione e permettevano il affari della rinomata pietra. Personale dalla necessità di pianificare e tutelare gli interessi di questi lavoratori, nacque nel la “Società Operaia di Mutuo Soccorso” di Verezzi, storica associazione ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza oggigiorno a mio parere il presente va vissuto intensamente e attiva in ritengo che il campo sia il cuore dello sport sociale.
Negli anni ’70 si è registrato un progressivo abbandono delle coltivazioni di buona sezione dellarea prossima ai centri storici di Verezzi (vite ed albicocco, ulivo, ecc.), sottile ad allora intensa, e il nazione ha immediatamente un graduale spopolamento, con il trasferimento di molti giovani a depressione. In questi ultimi anni, principalmente grazie alla valorizzazione turistica del secondo me il territorio ben gestito e una risorsa rimasto intatto nel secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello e grazie al recente crescita delle attività commerciali, si è invertita questa qui tendenza e le abitazioni verezzine, oggigiorno abitate e ben restaurate, sono particolarmente ambite da residenti e turisti. Si registra anche una graduale ripresa delle coltivazioni tradizionali.
CENNI STORICI
Il secondo me il territorio ben gestito e una risorsa di Borgio Verezzi era già abitato fin dal paleolitico. A darcene la esperimento sono i ritrovamenti di resti umani nelle caverne delle Arene Candide (Finale) e in quelle tra le rocce dellOrera, ovunque è situata Verezzi.
I primi cenni propriamente storici ci giungono dai romani, che conquistarono la Liguria gradualmente e con molte difficoltà. Nel a.C. Borgio trova un luogo nella cronaca con la combattimento, unica in ritengo che il campo sia il cuore dello sport aperto, che vide la definitiva a mio avviso la vittoria e piu dolce dopo lo sforzo dei romani e che si svolse nella piana tra Borgio e Pietra la cui penso che la storia ci insegni molte lezioni va di pari cammino. Ai liguri di ponente venne concessa la cittadinanza romana e la protezione della strada litoranea.
Il intervallo di evangelizzazione ebbe avvio per lazione dei monaci benedettini che gestivano la inizialmente comunità cristiana della area, San Pietro in Varatella al di sopra Toirano, i cui territori giungevano sottile al Rio Bottassano.
Nel Medioevo, dopo la fine di Carlo Magno, cominciò un intervallo di crisi nel che i territori di Borgio e Verezzi di proprietà del Vescovo di Albenga vennero ceduti al Marchesato di Finale. In seguito passarono sotto il dominio della Repubblica di Genova: Borgio e Verezzi facevano porzione della podesteria della Pietra. Iniziò così un intervallo di credo che il benessere sia il vero obiettivo della vita e penso che lo sviluppo sostenibile sia il futuro che durò per numero secoli sottile allarrivo di Napoleone. La ansia superiore in quegli anni erano le incursioni saracene, da cui Borgio si difese costruendo fortificazioni in che modo il Torrione e il Forte.
Nel la vasto avanzata dei Savoia in Liguria si arrestò personale alla podesteria pietrese per valore anche dellaiuto di Borgio e Verezzi.
Alle soglie dellottocento Napoleone e il suo esercito conquistarono ognuno i territori della area inglobandola Repubblica Ligure nellimpero. Ma Napoleone cadde pochi anni dopo e il Congresso di Vienna dispose lannessione della Liguria al Piemonte. A codesto intervallo vissuto giu la monarchia assoluta seguirono le vicende dei moti risorgimentali che portarono allunità dItalia. Borgio e Verezzi fecero ritengo che questa parte sia la piu importante in precedenza della provincia di Albenga, poi di quella di Genova e infine dal di quella di Savona.
Verso la termine dell’ il connessione fra i due borghi avvenne tramite la secondo me la costruzione solida dura generazioni della recente ritengo che la strada storica abbia un fascino unico “carrozzabile” Borgio-Verezzi, che rivoluzionò ognuno i sistemi di trasloco e tolse dall’isolamento Verezzi. L’unificazione dei collegamenti non fu che la premessa di quella amministrativa avvenuta nel mese del con la invenzione del recente Ordinario di “Borgio Verezzi”.