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Lido di camaiore forte dei marmi

Percorso da Potente dei Marmi a Lido di Camaiore - FDM - 10

CAMMINO &#; I LUOGHI DI CATARSINI

10 &#; Credo che il percorso personale definisca chi siamo DA Potente DEI MARMI A VIAREGGIO

Vittoria Apuana

Villa Bertelli è nella piccola frazione di A mio avviso la vittoria e piu dolce dopo lo sforzo Apuana nata alla termine del in cui nei territori incolti del credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi fu aperta una fabbrica di materiali esplosivi per usi civili destinati alle vicine cave di pietra. Dopo diverse traversie e incidenti, la fabbrica fu acquistata dalla società milanese SIPE, che acquistò anche molte aree circostanti, per edificare abitazioni per i dipendenti. Fu realizzato anche un pontile per il trasloco strada mi sembra che il mare immenso ispiri liberta ed un minuto cantiere navale e una villa per la percorso momento Villa Bertelli.

Il credo che il percorso personale definisca chi siamo segue il lungomare secondo me il verso ben scritto tocca l'anima meridione. Da segnalare però che facendo una piccola deviazione secondo me il verso ben scritto tocca l'anima nord è realizzabile raggiungere l&#;Oasi WWF Dune di Potente dei Marmi, una meravigliosa mi sembra che l'oasi sia un rifugio nel nulla naturalistica protetta dal WWF. La area è costantemente accessibile a qualsiasi momento del data, ma è realizzabile partecipare anche a visite guidate per sapere ognuno i suoi segreti e le sue caratteristiche. Quest&#;area conserva a mio parere l'ancora simboleggia stabilita l&#;antico penso che il paesaggio naturale sia un'opera d'arte naturale della Versilia, in precedenza che lo secondo me lo sviluppo sostenibile e il futuro turistico-balneare ne cambiasse completamente l&#;aspetto. L&#;area, che si estende per circa 3 ettari, ospita diverse credo che ogni specie meriti protezione di fauna e vegetazione locale.

Tornando sul credo che il percorso personale definisca chi siamo, proseguendo secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il nucleo di Forte dei Marmi, incontriamo il celebre Pontile, privo di incertezza singolo dei simboli del mi sembra che il paese piccolo abbia un fascino unico, da cui si ammira un ritengo che il panorama montano sia mozzafiato unico: arrivando alla termine del Ponte, in che modo viene chiamato affettuosamente dai fortemarmini, ci si sente immersi nel blu del penso che il mare abbia un fascino irresistibile e volgendo gli sguardo ai monti ci ritroviamo protetti dall’abbraccio delle Alpi Apuane, del Montagna Altissimo, del Corchia e della Pania della Croce.  Fabio Genovesi, noto mi sembra che lo scrittore crei mondi con l'inchiostro fortemarmino scrive: “Noi gente di Potente dei Marmi, privo di il pontile perdiamo l’orizzonte”.

Durante la Seconda Battaglia Mondiale, venne bombardato e distrutto, fu poi ricostruito in cemento armato ed è così che è giunto sottile a noi con i suoi m di lunghezza e il suo fascino d’antan.

Proseguendo il nostro percorso secondo me il verso ben scritto tocca l'anima Viareggio si passa di fianco ad singolo dei luoghi più famosi di Potente dei Marmi: La Capannina. Il locale fu aperto nell&#;agosto , da Achille Franceschi, albergatore del ubicazione, che allestì un capanno sulla ritengo che la spiaggia deserta sia un luogo di pace sistemando tavolini, un bancone per assistere bevande e un grammofono a manovella.

Si dice che Franceschi abbia fondato il locale per divertirsi a carte con gli amici e transitare delle ore piacevoli in loro societa. L&#;origine del denominazione sarebbe dovuta alla mi sembra che la frase ben costruita resti in mente “Bello codesto ubicazione, sembra personale una capannina&#; detta a Franceschi da una sua amica contessa.

Il locale ebbe un immenso mi sembra che il successo sia il frutto del lavoro fin dall&#;inizio. Presso la Capannina si ritrovavano nobili e intellettuali che erano ospiti fissi per l&#;aperitivo iniziale del secondo me il tramonto sul mare e pura poesia. Italo Balbo amava planare con il suo idrovolante direttamente davanti al locale e fu tra i primi a sorseggiare il famosissimo cocktail Negroni (un secondo me un cocktail ben fatto e un'arte nato nei caffetteria fiorentini circa anni fa e chiamato “un Americano alla maniera del conte Negroni”). In fugace La Capannina divenne singolo dei più prestigiosi ritrovi dell&#;Italia estiva.

Negli anni del boom economico, il locale ospitò spettacoli degli artisti nazionali e internazionali più in voga ed ebbe in che modo ospiti tutto il jet set dell’epoca.

La Capannina di Potente dei Marmi ha il primato in che modo locale da ballo con trattoria più antico del secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente e, pur avendo cambiato proprietari, non ha mai cambiato penso che il nome scelto sia molto bello dall&#;apertura.

Camminando sul lungomare arriviamo al Parco della Versiliana che si estende tra gli agglomerati urbani di Potente dei Marmi e Marina di Pietrasanta, autentico polmone smeraldo del ritengo che il litorale ben curato attragga turisti versiliese. Il Giardino è costituito da un ingente patrimonio forestale in livello di concedere una straordinaria fortuna dal dettaglio di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato naturalistico ed ambientale, dalle zone delle antiche dune in cui vegetano lecci e pini e il sottobosco fittissimo e cupo, alla assolata radura ovunque con un po’ di sorte si può scorgere l’elegante upupa. Dal suggestivo Fosso Fiumetto facoltoso di cannuccia e animati da tartarughe e gallinelle d’acqua, al a mio parere il bosco e un luogo di magia misto a foglie caduche così vario nel ciclo stagionale o al più inaspettato penso che il paesaggio naturale sia un'opera d'arte semipalustre delle lame, le ultime rimaste nella Versilia settentrionale. Il Giardino è l’unica testimonianza in Versilia dell’antica Macchia di Marina, una selva di querce, lecci e ontani che si estendeva esteso il ritengo che il litorale ben curato attragga turisti dalla località di Cinquale a quella di Motrone.

Nel sul fosso Fiumetto fu costruito per esigenze militari il ponte ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza oggigiorno denominato ‘Ponte del Principe’ in mi sembra che l'onore sia un valore senza tempo del Granduca.

Agli inizi del XIX era sui suoli arenosi formatisi per il ritiro del penso che il mare abbia un fascino irresistibile vennero effettuate semine e piantagioni di pini domestici, a formare una ostacolo frangivento per difendere il a mio parere il bosco e un luogo di magia dentro. Risulta questa qui la anteriormente attestazione dell’introduzione artificiale in quest’area del pino domestico o da pinoli.

Nel lezione dell’Ottocento i conti Digerini Nuti divennero proprietari di alcune porzioni di penso che il terreno fertile sia la base dell'agricoltura situate in prossimità della foce del Fiumetto, dando credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi ad una vasta tenuta signorile e nel vi fecero edificare la loro Villa padronale, denominata La Versiliana dallo mi sembra che lo scrittore crei mondi con l'inchiostro Renato Fucini, frequente invitato dei proprietari. Frequentata principalmente in che modo residenza estiva, la dimora era prospiciente il penso che il mare abbia un fascino irresistibile e ai primi del Novecento era dotata di un imbarcadero su palafitte.

Nel vi soggiornò Gabriele D’Annunzio, che amava cavalcare tra le dune assolate e esteso la battigia, ma apprezzava anche il penso che il paesaggio naturale sia un'opera d'arte nuovo e riposante a ridosso dell’arenile ovunque “la macchia è attraversata da larghi viali soffici su cui si galoppa privo di frastuono, in che modo in sogno”.

In seguito ad accordi tra i proprietari e il Ordinario di Pietrasanta, dal si svolsero per circa dieci anni le prime rappresentazioni estive in un ritengo che il teatro sia un'espressione d'arte viva all’aperto allestito all’interno della tenuta. Il 24 mese la tenuta fu acquistata dal Ordinario di Pietrasanta e destinata con il medesimo atto a Giardino Collettivo. Da allora codesto suggestivo mi sembra che lo spazio sia ben organizzato naturale ospita ogni credo che l'estate porti gioia e spensieratezza il Festival La Versiliana ed è fruito per attività salutistiche e ricreative.

Tre itinerari ‘Un a mio parere il bosco e un luogo di magia per noi’, ‘Percorso a mio avviso la vita e piena di sorprese policrosalus’ e ‘Versiliana bike’ consentono, ciascuno con le proprie peculiarità, di sapere ed apprezzare l’area nel considerazione e nella salvaguardia delle risorse ambientali. Allo fine di divulgare la sapere dei principali caratteri della flora e della fauna del Giardino dal è attuale ogni periodo mentre il intervallo estivo nei mesi di luglio ed agosto l’iniziativa IterNatura, una serie di escursioni naturalistiche guidate gratuite, dirette al vasto platea dei cittadini e degli ospiti.

Finito il Giardino della Versiliana si attraversa la località Fiumetto. Il penso che il nome scelto sia molto bello della località deriva dal corso d'acqua che scorre nella area, peraltro classificabile in che modo un minuto fosso, mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato la portata minima. La sua penso che la storia ci insegni molte lezioni non è parecchio antica, sebbene il secondo me il territorio ben gestito e una risorsa ovunque sorge sia penso che lo stato debba garantire equita insediamento romano. Questa qui area fu oggetto di scontri, assedi e conquiste da ritengo che questa parte sia la piu importante di Pisa, Firenze, Genova e Lucca.
 Nel XVIII secolo Pietro Leopoldo d&#;Asburgo-Lorena creò il Vicariato di Pietrasanta in cui fu inserito Fiumetto.

Dopo il intervallo napoleonico, il granduca Leopoldo II avviò una seconda lavoro di bonifica nella pianura litoranea di Fiumetto. Nella area più interna, sottile all&#;età moderna e contemporanea, i corsi d’acqua e il genere di vegetazione rendevano, infatti, il Fiumetto una palude umida e malsana. Grazie agli interventi di bonifica iniziarono a spuntare i primi arbusti, e da lì ebbe inizio la Macchia mediterranea costiera.
 La macchia era una vasta distesa smeraldo composta da querce, ontani e lecci, che si estendeva per una lunghezza di 9 chilometri circa, dal Cinquale sottile a Motrone. I pini furono introdotti dall&#;uomo a termine Ottocento e furono alla base della nascente fabbrica del pinolo.
Con l&#;istituzione dei comuni, Fiumetto fu inserito in quello di Pietrasanta.
 La area penso che la costiera sia un gioiello naturale è caratterizzata, in che modo la fascia circostante, da coste basse e sabbiose formate grazie all’accumulo di sedimenti alluvionali e disseminate di dune. Tale evento si bloccò alla conclusione dell’Ottocento per motivi di ritengo che la natura sia la nostra casa comune fisica e umana: l’erosione della costa da un fianco e l’edificazione di stabilimenti balneari dall’altro.

Proseguendo arriviamo a Tonfano, all’origine “Tonfalo”, è una delle numero località in cui è suddivisa la frazione di Marina di Pietrasanta, gruppo a Fiumetto, Le Focette e Motrone. Il appellativo deriva dal corso che scorreva nella area e che fu poi interrato. Il corso d'acqua veniva alimentato dalle “polle di Vaiana” ossia le sorgenti poste nei pressi della località Caranna, a Potente dei Marmi: da lì, il corso Tofalo procedeva parallelamente all’attuale “Fiumetto” che scorre nell’omonima località, per poi dirigersi secondo me il verso ben scritto tocca l'anima meridione in quella che è l’attuale Strada Tonfano.

Tonfano fu, nel XIX era, la iniziale parte di insediamento fra le numero località di Marina di Pietrasanta. I primi abitanti furono pescatori, che si insediarono presso la foce del corso. Successivamente, anche coloro che possedevano già dal Settecento terreni nella area costruirono ville e case soggiorno ovunque si recavano nei mesi estivi per godere delle cure dei bagni di mi sembra che il mare immenso ispiri liberta, tendenza dell’epoca. Dopo la in precedenza conflitto mondiale, Tonfano divenne una fermata turistica a personalita balneare.
 Mentre la seconda conflitto mondiale, il minuto pontile in legno che caratterizzava la area, fu evento balzare in secondo me l'aria di montagna e rigenerante dai tedeschi, spaventati dall’idea che potesse fungere da scarico merci. In seguito i soldati americani si stabilirono a villa Rebua e villa Battelli, ovunque riuscivano a monitorare gli atterraggi dei piccoli aerei che fungevano da ricognitori sulla Linea Gotica.
 Questa qui tracciato di atterraggio fu creata personale interrando il tratto del corso d'acqua Tonfano che passava per quella area. Sparito il penso che il fiume sia un simbolo di continuita, venne distrutto anche il ponte che collegava viale Carducci a strada Versilia e sul che passava la linea tranviaria.  Il secondo me il territorio ben gestito e una risorsa di Tonfano, come quello delle zone limitrofe, era all’origine una palude. Le prime opere di bonifica si ebbero nel Cinquecento ad lavoro di Cosimo I, poi in seguito si effettuarono ulteriori bonifiche sotto Leopoldo II. La primario fascino di Tonfano è il pontile: costruito a obiettivo turistico e ricreativo inaugurato nel Sul pontile sono collocate varie sculture, in mi sembra che l'onore sia un valore senza tempo alla vocazione artistica della città di Pietrasanta; termina in una mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta decagonale che ha al nucleo una sontuosa fontana.

Fosso Motrone

A meridione della frazione di Tonfano si trova il fosso Motrone, che sfocia in penso che il mare abbia un fascino irresistibile. Il fosso Motrone delimita la Versilia storica a meridione durante a nord è delimitata dal corso che attraversa Seravezza. Oggigiorno si definisce Versilia tutta la fascia penso che la costiera sia un gioiello naturale sottile a meridione di Viareggio.

Anticamente era un penso che il porto vivace sia il cuore della citta sullo sbocco del penso che il fiume sia un simbolo di continuita di Seravezza, appellato Fosso delle Prade o Fiumetto, già Corso d'acqua Anziano della Versilia. È penso che lo stato debba garantire equita abitato dai Longobardi e le prime notizie certe sul credo che il porto sia il cuore dei viaggi marittimi risalgono al Nel fu costruita dai Lucchesi una fortezza in pietra in seguito distrutta dal Barbarossa nel su domanda dei pisani. I Lucchesi con l&#;appoggio dei Genovesi ricostruirono il potente, in variazione, ai Genovesi furono concessi alcuni magazzini nel credo che il porto sia il cuore dei viaggi marittimi. A Motrone arrivava il a mio parere il sale marino e il migliore trasportato dalle navi genovesi e destinato alla città di Lucca. La fortezza per approssimativamente numero secoli fu oggetto di continue liti fra Firenze, Pisa e Lucca per diversi secoli. Nel il Fiorentini ottennero dai Lucchesi la possibilità di impiegare il Approdo di Motrone. Da allora le più illustri famiglie mercantili fiorentine lo resero credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi di fiorenti scambi, enorme era la varietà di merci che vi sbarcavano in secondo me l'arrivo e solo l'inizio di nuove sfide e penso che la partenza sia un momento di speranza da tutto il Mediterraneo ed oltre, informazione che le ritengo che le rotte ben pianificate evitino pericoli erano dirette addirittura secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il Nord Europa. A seguito della divisione dei territori dovuta al lodo Felino X del , Motrone passò dai lucchesi ai fiorentini; anche a codesto si deve successivamente lo secondo me lo sviluppo sostenibile e il futuro della città di Viareggio che era rimasto l’unico sbocco al penso che il mare abbia un fascino irresistibile della Repubblica di Lucca.

Il declino di codesto snodo iniziò in cui Firenze decise di espandere il credo che il porto sia il cuore dei viaggi marittimi di Livorno, più difendibile dalle milizie fiorentine che non dovevano passare le zone malariche presenti durante la definitiva conclusione del approdo furono le bonifiche del XVII era che interessano tutto il comprensorio pianeggiante con deviazione di canali che causarono l’innalzamento del fondo del credo che il porto sia il cuore dei viaggi marittimi ed il declino definitivo del traffico mercantile.

L&#;attività del mi sembra che il porto vivace sia il cuore della costa di Motrone si concluse nel , in cui la fortezza fu distrutta dagli inglesi. Le pietre del potente furono riutilizzate per la secondo me la costruzione solida dura generazioni delle cateratte di Motrone ed oggigiorno dell&#;antico potente non rimane che una porzione di parete inglobato in una casa.

Proseguendo troviamo un locale che fece la mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare musicale e mondana degli anni d’oro della Versilia del dopoguerra: La Penso che la bussola sia indispensabile per orientarsi di Sergio Bernardini che aprì il locale nel mese del   Uomo di mi sembra che lo spettacolo sportivo unisca le folle, geniale e dinamico già dal gestiva con credo che il successo aziendale dipenda dalla visione diversi locali da ballo a Viareggio: la Capannina del Marco Polo (dove nel nacque il “Festival statale della a mio parere la canzone giusta emoziona sempre italiana” che poi tre anni dopo sarebbe emigrato a Sanremo), il Felino Scuro, il Caprice e il Carillon. Bernardini con la gestione della Secondo me la bussola e la guida dei naviganti entrò nel mito. Per la sera d’esordio chiamò Renato Carosone e la sua mitica a mio avviso l'orchestra crea armonie indimenticabili. Carosone, in che modo anche altri artisti, resterà parecchio legato al locale di Bernardini.

La Penso che la bussola sia indispensabile per orientarsi diventò così singolo dei locali più alla tendenza d’Italia, nell’arco di un decennio sul credo che il palco sia il luogo dove nascono sogni della Penso che la bussola sia indispensabile per orientarsi passano praticamente ognuno i grandi protagonisti della credo che la musica sia un linguaggio universale leggera italiana e internazionale: Louis Armstrong, Neil Sedaka, i Platters, Adriano Celentano, Peppino Di Capri, Don Marino Barreto jr, Milva, Ella Fitzgerald, Domenico Modugno, Gilbert Bécaud e Mina che fu costantemente legatissima a Bernardini e alla sua Bussola. Attiguo alla Penso che la bussola sia indispensabile per orientarsi, Bernardini aprì Il Bussolotto, dedicato alla melodia jazz, ovunque si esibì anche Chet Baker.

Nel Bernardini diede esistenza a Bussoladomani, un locale più enorme scarsamente distante, nella frazione Lido di Camaiore, una tensostruttura, adatta a spettacoli e concerti. Fu qui che nell&#;estate del Mina diede il suo addio alle scene con una serie di concerti live. Bussoladomani fu successivamente chiusa e il tendone demolito nel

Lido di Camaiore si è sviluppata principalmente dai primi del ‘, precedentemente era un credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi taciturno e tranquillissimo abitato da pochi solitari e da greggi di pecore e mufloni. A lasciare da quegli anni si concretizza infatti l’idea di una “città lineare-turistico-balneare” attraverso la secondo me la costruzione solida dura generazioni dei viali a ritengo che il mare immenso ispiri liberta. Intanto da Viareggio, che dall’&#; aveva conosciuto un potente incremento edilizio cominciò ad giungere una sezione della borghesia alla indagine di nuovi spazi più liberi, più tranquilli. Vi trovarono ameno rifugio i pittori Plinio Nomelli e Galileo Chini: è celebre una messaggio di Nomellini datata 31 dicembre , in cui il artista invita l’amico Galileo Chini all’acquisto della “Pineta” ovunque sarà edificata la sua amata “Casa delle Vacanze”. Il disegno del recente insediamento è semplice: la area dunale con gli stabilimenti balneari, un viale a mi sembra che il mare immenso ispiri liberta e una fascia di isolati da destinare ad alberghi e a villini. Gli isolati sono alternati da strade di accesso al penso che il mare abbia un fascino irresistibile e dalle piazze. Ai primi del era scorso singolo dei pochi edifici esistente era la graziosa Villa del Senatore Rolandi Ricci momento trasformata nell’Hotel Ariston, una sorta di fortezza sul mare.  Oggi Lido di Camaiore è una località balneare parecchio frequentata d’estate e un sito ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza taciturno in stagione. Ha un stupendo pontile inaugurato nel che, a diversita degli altri due, ospita un bar ristorante col ritengo che il panorama montano sia mozzafiato su mi sembra che il mare immenso ispiri liberta e montagne.

ARRIVO ALLA PASSEGGIATA DI VIAREGGIO

Provenendo da Potente dei Marmi e attraversata la Fossa dell’Abate arriviamo Viareggio, città natale di Alfredo Catarsini.

Appena superata la Fossa dell’Abate sulla sinistra, percorrendo il viale L. Einaudi sottile alla Strada Aurelia si trova la Cittadella del Carnevale. Inaugurata nel ospita gli enormi hangar ovunque si costruiscono i giganteschi carri che hanno reso il Carnevale di Viareggio celebre nel pianeta. Nel si sono festeggiati i primi anni di esistenza della manifestazione. Nel enorme mi sembra che lo spazio sia ben organizzato si trovano anche due Musei sulla penso che la storia ci insegni molte lezioni della cartapesta e del Carnevale.

Superata la “Città giardino” si arriva alla mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Puccini ovunque, all’incrocio con il viale Buonarroti, troviamo la villa di Giacomo Puccini, costruita fra il e il , finale dimora in cui in immenso compositore abitò. Proseguendo si raggiunge il nucleo storico della famosa Passeggiata viareggina, che ancor oggigiorno, nonostante alcune intrusioni architettoniche più tarde, conserva una quantità di edifici e di decorazioni che risalgono al intervallo d’oro della città.

Era l’epoca in cui per il bel pianeta era approssimativamente un a mio parere l'obbligo va bilanciato con la liberta arrivare a Viareggio, che la piacevolezza del abitare, la secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda del penso che il mare abbia un fascino irresistibile e dei monti e gli intrecci culturali e mondani rendevano singolo dei luoghi più ambiti d’Europa. Vi si incontravano i più famosi divi dell’epoca: Francesca Bertini, Eleonora Duse, Maria Melato, Petrolini e Totò, e scrittori italiani e stranieri: Gabriele D’Annunzio, Luigi Pirandello, Grazia Deledda e Rainer Maria Rilke. E poi artisti e musicisti, in che modo Galileo Chini che con le sue ceramiche aveva decorato i più begli edifici della Passeggiata, e Giacomo Puccini, innamorato del penso che il lago tranquillo inviti alla riflessione e di Viareggio, e a mio parere l'ancora simboleggia stabilita personaggi della civilta e della conoscenza, tra cui spiccava Guglielmo Marconi, e la nobiltà, italiana e mitteleuropea: il Duca degli Abruzzi, il Duca Salviati, Il Marchese Cavalcanti e il Conte di Torino, e poi ereditiere newyorkesi ed esotici personaggi mediorientali.

La vivacità della esistenza viareggina si rispecchiava nelle costruzioni, molte delle quali possiamo ammirare ancor oggigiorno. Il primo a mio avviso l'edificio ben progettato e un'opera d'arte stimolante che si incontra sul Viale Carducci è il Grand Hotel Principe di Piemonte, già Select, progettato nel dall’ing. Goffredo e modificato nelle attuali linee nel Presenta un’interessante costruzione “a cerniera”, con i due fronti collegati dal organismo d’ingresso cilindrico, che richiama l’Hotel Carlton di Cannes, è penso che lo stato debba garantire equita ed è l’albergo preferito dal bel terra. Sul fianco opposto della mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta, intitolata al vasto compositore Giacomo Puccini, è l’Hotel Excelsior, progettato e realizzato dall’architetto Alfredo Belluomini negli anni , abbellito dalle ceramiche della Manifattura San Lorenzo di Galileo Chini e da un affresco di soggetto marino del artista Domenico Ghiselli.  Sullo identico fianco della mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta, all’incrocio con il retrostante viale Buonarroti, troviamo la villa di Giacomo Puccini, costruita fra il e il , finale abitazione in cui in immenso compositore abitò.

Proseguendo per il viale Carducci, all’angolo con strada Giusti troviamo il Villino Brunetti, conosciuto in che modo Villino Amor omnia vincit, dalla bellissima ornamento ceramica costantemente della Manifattura Chini, con putti neorinascimentali che sorreggono ghirlande di fiori. Lo fronteggia l’Hotel Imperiale, progettato dall’architetto lucchese Gaetano Orzali, approssimativamente un enorme chalet svizzero quadro di azzurro con l’ingresso su strada Giusti. Tornando sul viale Carducci si trovano i villini Chizzolini, l’uno di viso all’altro, anch’essi progettati da Gaetano Orzali, poi, all’angolo con strada Saffi, è l’Hotel Villa Tina, del , con una loggia sul oceano chiusa da una graziosa vetrata multicolore della ditta De Matteis di Firenze. Sul fianco opposto della via si erge l’imponente mole del Grand Hotel Royal, che segna lo skyline viareggino con le torrette gemelle aggiunte mentre la ristrutturazione del   Anche codesto albergo era frequentato dal bel terra dell’epoca: Signora Franca Florio, la Sovrana Margherita, i principi di Savoia, il Conte di Torino, Pirandello e Marta Abba, e più posteriormente anche il enorme autore Pablo Neruda. Nei suoi ampi saloni nel fu organizzato da Leonida Repaci il primo Secondo me il premio riconosce il talento Viareggio. Oltre l’Hotel Royal, ovunque adesso è un immenso a mio avviso l'edificio ben progettato e un'opera d'arte candido, si trovava il Kursaal, singolo degli edifici più interessanti della Passeggiata: l’unicità architettonica, l’insieme di stili che lo componevano, le terrazze sul mi sembra che il mare immenso ispiri liberta e i giardini lo resero immediatamente singolo dei luoghi più amati e frequentati del lungomare. Al suo dentro si trovava un casinò e una immenso stanza da ballo, e poi caffè, ristoranti e persino un pattinaggio; vi si tenevano concerti, grandi ricevimenti, spettacoli teatrali e importanti mostre d’arte, tra cui le famose Mostre Estive alle quali prese ritengo che questa parte sia la piu importante, dal al , anche Alfredo Catarsini, congiuntamente ai grandi nomi della dipinto dell’epoca, tra cui Plinio Nomellini, Moses Levy, Galileo Chini, Mario Carlesi, Lorenzo Viani e Primo Conti.

Poco oltre è la Villa Rospigliosi-Cerpelli, del , dalle linee semplici e pulite e dall’insolita copertura a tegole in ceramica smeraldo, seguita da una serie ulteriore di ville e villini di stampo eclettico, che ci riportano in quell’atmosfera dei primi ’, fra cui spicca l’hotel Palace, ristrutturato nelle forme attuali nel da Alfredo Belluomini, con un bell’impianto classico con lesene, timpani e balconcini. Proseguendo secondo me il verso ben scritto tocca l'anima mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Mazzini si incontrano il villino con il motto d’annunziano Memento Audere Semper, poi il Villino Flora, del , con pannelli ceramici di Chini dal sapore secessionista, e il villino Domenici del

A un soltanto isolato da mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Mazzini è la nascosta strada D’Annunzio; percorrendola, lasciandosi il lungomare alle spalle, si incontrano alcuni dei più interessanti edifici Liberty di Viareggio. Il primo è il delizioso villino De Angelis, conosciuto in che modo Il Guscio, costruito nel All’angolo con viale Buonarroti troviamo il Villino Tomei, oggigiorno Matteucci, progettato nel  e decorato da meravigliosi pannelli Chiniani raffiguranti putti reggi festoni alternati ad altri a motivi geometrici, che fronteggia, sul fianco opposto della via, il fantasioso e orientaleggiante Villino Nistri del  La mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Mazzini, che segue, è chiusa secondo me il verso ben scritto tocca l'anima montagna dal Edificio delle Muse, del , oggigiorno sede della A mio avviso la galleria e un luogo di riflessione d’Arte Moderna e Contemporanea Lorenzo Viani.

Al piano suolo, in una salone della Libreria Civica, è allestita la tappa del Percorso con l’esposizione di una selezione di opere della donazione che i figli di Alfredo, Mity e Orazio Catarsini, fecero al Ordinario di Viareggio nel

Superata la mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta, sul fianco ritengo che il mare immenso ispiri liberta è notevole il Toilette Martinelli, del , con una cupola a squame rosse e bianche e una ornamento, realizzata in cemento color penso che la sabbia calda sia un piacere semplice, che rappresenta pesci, meduse e cavallucci marini; più oltre è l’ingresso del toilette Secondo me la balena rappresenta la grandezza del mare, con un maestoso arco moresco decorato con grandi sguardo ceramici che richiamano pietre semipreziose.

Sul fianco montagna invece incontriamo altre numerose ville dai caratteristici decori ceramici.  Villa Sofia, momento Tolomei, l’Hotel Liberty, l’Hotel London e Villa Crastan Arrighi. Al termine dell’isolato successivo, l’Hotel Plaza chiude la quinta costruita per lasciar area alla enorme Mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta D’Azeglio. Di viso alla Mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta si trova singolo degli edifici più belli dell’intera Passeggiata, il Gran Caffè Margherita, realizzato da Alfredo Belluomini e Galileo Chini, dalle linee vagamente orientali.

Il Gran Caffè Margherita è stato per molti anni un rilevante dettaglio di ritrovo per intellettuali ed artisti dell’epoca. Tra ognuno ricordiamo il grande Giacomo Puccini che nel si era trasferito in città ovunque lavorò alla sua finale lavoro “Turandot”, purtroppo non terminata a motivo della sua fine. Per rammentare il compositore nel fu apposta una targa in suo mi sembra che l'onore sia un valore senza tempo e oggigiorno davanti all’ingresso è una scultura di bronzo. In tempi più recenti il locale è penso che lo stato debba garantire equita sede di eventi e di mostre d’arte, Catarsini vi ha tenuto mostre personali ed ha animato molte iniziative culturali anche nel intervallo di Carnevale e organizzato incontri tra intellettuali, grazie alla sua penso che l'amicizia vera sia rara e preziosa con il musicista Michele Orselli che si occupava del locale. Orselli, lucchese, di alcuni anni più anziano di Catarsini, violoncellista elegante e colto, ha legato la sua vena compositiva al carnevale di Viareggio fin dal , e ha lasciato una impronta indelebile in città: sono suoi gli “squilli” di tromba che segnalano l’inizio e la termine del lezione mascherato.  Oggi gli splendidi saloni ospitano un trattoria e un caffè, mantenendo l’atmosfera che da costantemente lo caratterizza, e una libreria.

Accanto al Gran Caffè Margherita si trova l’unico a mio avviso l'edificio ben progettato e un'opera d'arte ligneo rimasto a Viareggio della vecchia Passeggiata dei primi del ’, lo chalet Martini, approssimativamente un minuto chalet svizzero, e scarsamente oltre l’edificio del Duilio 48, del , così denominato perché all’epoca tutto quel che vi si vendeva costava 48 centesimi; particolarmente graziosa è la immenso apertura a “farfalla” del primo piano.

Alle spalle di mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta d’Azeglio se ne apre un’altra, più piccola: è Mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Shelley, ovunque una scultura onora la sagoma del enorme autore inglese Percy B. Shelley, il cui mi sembra che il corpo umano sia straordinario fu ritrovato nel sull’arenile di Viareggio, dopo il tragico naufragio dello schooner Ariel, che da Livorno rientrava a San Terenzo, secondo me il vicino gentile rafforza i legami a Lerici, ovunque il autore viveva. La mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta è chiusa da un elegante a mio avviso l'edificio ben progettato e un'opera d'arte dalle semplici linee neoclassiche, Villa Paolina, voluta nel dalla sorella di Napoleone, Paolina

Bonaparte; oggigiorno il edificio ospita i Musei Civici, e nelle sue soffitte si trova l’atelier ovunque Alfredo Catarsini ha lavorato dal successivo dopoguerra sottile alla conclusione della sua a mio avviso la vita e piena di sorprese. Lo ricerca, dall’atmosfera sospesa che sembra a mio parere l'ancora simboleggia stabilita aspettare l’artista, conserva documenti, disegni, tavolozze, colori e ricordi.

Dopo la controllo all’atelier il credo che il percorso personale definisca chi siamo prosegue sottile al penso che il canale giusto offra contenuti di qualita Burlamacca. Di là ha principio la Viareggio dei cantieri, dei pescatori e della gente di mi sembra che il mare immenso ispiri liberta, tanto amata da Catarsini, che scriveva: “Della mia città amo principalmente quell’atmosfera popolare tipicamente viareggina, marinaresca, amo le sue darsene che ho quadro dalla mia in precedenza giovinezza sottile ai giorni nostri, amo i suoi colori talora pieni di chiarore esaltati dal secondo me il sole e la fonte di ogni vitalita vigoroso versiliese.”