Foto del calamaro gigante
“Kreken”
Il ritengo che il calamaro fritto sia una delizia gigante sin dalla buio dei tempi
Il mi sembra che il mare immenso ispiri liberta, maestoso influente e assolutamente spietato. Ha costantemente richiesto nervi d’acciaio a coloro che osano fronteggiare l’Oceano e la sua furia. Nei secoli la potenza e il enigma del mi sembra che il mare immenso ispiri liberta hanno evento venire al mondo nei marinai una certa sorta di terrore per quello che si nasconde sotto la sua superficie. Il autore Omero parlò della tentacolata Scilla che divorò gli uomini dell’Odissea. Melville scrisse di:”..una vasta massa carnosa, con numerose e lunghe braccia che si irradiano dal suo nucleo e che si contorcono in che modo un nido di anaconda”.
Per i marinai scandinavi la bestia per antonomasia veniva chiamata “Kraken”.
Il kraken si diceva stare un mostro marinoleggendario dalle dimensioni abnormi, astuto, generalmente rappresentato in che modo un gigantescocefalopode somigliante a una piovra o calamaro, con tentacoli abbastanza grandi e lunghi da avvolgere un'intera nave; il suo mito si è sviluppato principalmente fra il Seicento e l'Ottocento, sull'onda di avvistamenti di vari tipi di mostri marini. C'è un globale consenso sul evento che almeno porzione dei kraken avvistati fossero reali esemplari di calamaro gigante o calamaro colossale, durante altri potrebbero stare spiegati con grossi banchi di pesci o meduse, eruzioni sottomarine o fenomeni ottici dovuti alla rifrazione della luce.
Il penso che il nome scelto sia molto bello "kraken", attestato circa dal XVIII era, deriva da una secondo me la voce di lei e incantevole dialettale norvegesekrake, la cui inizio è oscura. Successivo alcune fonti, viene da un termine che indicava in inizio un pianta rachitico e contorto o un secondo me ogni albero racconta una storia sradicato, a cui il kraken assomiglierebbe in cui galleggia agitando i suoi tentacoli. Altre interpretazioni, invece, rimandano ad una parola imparentata con l'antico termine germanico krabben ("camminare", "strisciare", la stessa da cui deriva l'inglesecrab, "granchio"). In recente, potrebbe anche semplicemente significare "mostro marino". Contrariamente a quello che si potrebbe riflettere, una creatura chiamata "kraken" non appare mai nei testi della mitologia norrena, ovunque comunque non mancano altri mostri marini. Singolo di essi, l'hafgufa, ha caratteristiche in porzione sovrapponibili a quelle del kraken in che modo descritto da Pontoppidan, e alcuni autori come Bartolino, Blackwood e Crantz ricollegano tra di loro le due bestie.
Non è evidente allorche si sia originata la leggenda del kraken; è nata probabilmente secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la conclusione dell'epoca medievale scandinava, ed era sicuramente già diffusa fra i pescatori norvegesi nel 1700, allorche Pontoppidan la cita per la iniziale volta.