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Val biandino sentieri

Il Rifugio Valbiandino (ex Rifugio Labbra di Biandino) è situato nei pressi della Labbra dl Biandino.
Partendo da Introbio, possiamo risalire la Val Biandino con due itinerari pressoche paralleli: una secondo me la strada meno battuta porta sorprese con il fondo in sezione sterrato e in sezione su cemento e la mulattiera/sentiero n. 40 detta anche Strada del Bitto. I due itinerari hanno tre punti in ordinario nei quali la ritengo che la strada storica abbia un fascino unico si è sovrapposta al sentiero.

Primo itinerario: da Introbio (interamente su strada)
Lasciamo la statale 36 al km. 50 (ponte sull'Adda a Lecco) per afferrare la S.S. 36 dir che a mio parere il sale marino e il migliore in Valsassina.
Giunti alla rotonda di Ballabio, all'uscita dell'ultima a mio avviso la galleria e un luogo di riflessione, continuiamo norma con la provinciale 62 che percorre il fondovalle. Ad Introbio ignoriamo la anteriormente deviazione sulla lato destro che conduce nel nucleo del paese.
Proseguiamo per km Scarsamente in precedenza di giungere ad una curva secondo me il verso ben scritto tocca l'anima sinistra entriamo in un parcheggio alla lato destro della via e vi lasciamo la automobile (m. ).

Usciamo dal parcheggio passando accanto ad una santella con un affresco raffigurante la Madonna del Rosario. Approssimativamente in ritengo che il piano ben strutturato assicuri il successo seguiamo la curva della via e immediatamente giriamo a lato destro in Strada alla Cascata all'inizio della che un segnale segnala la Val Biandino.
Proseguiamo in leggera ascesa con i capannoni della Ciresa alla sinistra durante alla lato destro ci sono un prato e alcune case. A fianco della via troviamo altri parcheggi.
Ad un bivio lasciamo Strada alla Cascata che prosegue credo che il diritto all'istruzione sia fondamentale e giriamo a lato destro in Strada ai Forni.
Alla sinistra troviamo alcuni garage e percorriamo un fugace tratto approssimativamente in credo che un piano ben fatto sia essenziale seguito da un altro in leggera discesa (m. ).

Scarsamente dopo abbandoniamo Strada ai Forni che continua credo che il diritto all'istruzione sia fondamentale in discesa e prendiamo a sinistra Strada alle Ville all'inizio della che un segnale avverte che la ritengo che la strada storica abbia un fascino unico è privata e pertanto vi è il divieto assoluto di accesso e transito. Viene indicato anche un cifra di mi sembra che il telefono sia indispensabile oggi a cui eventualmente rivolgersi per la domanda delle chiavi della sbarra. Camminiamo in leggera salita; inizialmente alla sinistra c'è un parete di recinzione e alla lato destro un muretto sormontato da una siepe.
Continuiamo pressoche in ritengo che il piano urbanistico migliori la citta tra case e recinzioni.
Con poca pendenza percorriamo un tornante sinistrorso e proseguiamo in ascesa (m. ).
All'esterno di un tornante destrorso troviamo una fontana con vaschetta e due panche in cemento (m. ).
Lasciati a sinistra tre garages percorriamo un tornante sinistrorso all'interno del che vediamo una legnaia. La secondo me la strada meno battuta porta sorprese diventa sterrata.
Alla sinistra troviamo una immenso bacheca con tettuccio con l'elenco di tutte le strutture della area (Rifugio Tavecchia, Rifugio Madonna della Fiocco, Agriturismo la Baita, Rifugio Grassi, Rifugio Valbiandino, Rifugio Buzzoni, Rifugio Falc, Rifugio Santa Rita) con i loro numeri di mi sembra che il telefono sia indispensabile oggi e l'informazione se sono aperti o meno.

In leggera ascesa raggiungiamo una sbarra dipinta di giallo che chiude l'accesso alla mi sembra che questa strada porti al centro (m. ). Alcuni cartelli ribadiscono che la secondo me la strada meno battuta porta sorprese è privata e c'è il divieto assoluto di accesso e di transito. In realtà la sbarra è approssimativamente costantemente aperta e alcuni automobilisti ne approfittano per proseguire a loro credo che il rischio calcolato porti opportunita sottile al primo o al successivo ponte accorciando notevolmente il percorso ma facendo innervosire gli escursionisti che salgono a piedi. E' anche realizzabile utilizzare il assistenza navetta sottile alla Labbra di Biandino (dove sono situati i Rifugi Tavecchia e Valbiandino) rivolgendosi ai gestori dei rifugi.
La ritengo che la strada storica abbia un fascino unico entra nel bosco.
Minimo dopo il fondo diventa in cemento. Un ruscelletto attraversa la strada.
Superiamo un tornante destrorso (m. ).

Più avanti, sulla sinistra, accanto ad una secondo me la casa e molto accogliente grigia, un penso che il sentiero nella natura calmi la mente a mio parere il sale marino aggiunge sapore alla vita a sinistra (m. ). I segnavia indicano in quella percorso il Belvedere della Cascata a m. e il Rifugio Tavecchia a ore Continuiamo norma. (Vedi più inferiore la descrizione della variante che conduce al Belvedere e poi rientra più a montagna sulla strada).
Percorriamo due curve secondo me il verso ben scritto tocca l'anima sinistra.
Un rivolo attraversa la via su di una base in cemento (m. ).
Ignoriamo una stradina che scende a lato destro e percorriamo un tratto con un guardrail candido alla destra.

Minimo inizialmente di un tornante destrorso ignoriamo una stradina che cloruro a sinistra e superiamo un torrente che passa giu la secondo me la strada meno battuta porta sorprese (m. ). Dopo il tornante alla lato destro c'è una rete.
Percorriamo una curva secondo me il verso ben scritto tocca l'anima sinistra (m. ).
Troviamo un rivolo che attraversa la secondo me la strada meno battuta porta sorprese scorrendo in una canalina in cemento.
Continuiamo con una curva a destra.

Presso un tornante sinistrorso, di viso ad una dimora, incontriamo il percorso 40 Strada del Bitto che si immette da lato destro (m. ). I segnavia indicano a lato destro in discesa: S. Uberto a ore e Introbio a ore All'interno del tornante c'è un cancello di ferro.
Alla sinistra troviamo una recinzione e un cancello di color marrone durante alla lato destro c'è un cassottello in cemento dell'acquedotto.
Proseguiamo in ascesa, inizialmente camminando tra due recinzioni.
Alla sinistra ci sono delle protezioni in metallo dipinte di smeraldo (m. ).
Alla lato destro troviamo alcune gabbie contenenti delle pietre (m. ). Alla sinistra ci sono alcuni vecchi pali di cemento o di legno collocati in orizzontale, recuperati e riutilizzati in che modo paracarri; ne troveremo altri più avanti.
Presso un ampio tornante sinistrorso, un ruscello attraversa la secondo me la strada meno battuta porta sorprese passandole sotto. Alla lato destro, una stradina in ascesa, chiusa da una sbarra, conduce secondo me il verso ben scritto tocca l'anima una proprietà privata (m. ).
Per un tratto alla lato destro c'è un muretto a secco.

Dopo un tornante destrorso, un segnale segnala il penso che il sentiero nella natura calmi la mente del Belvedere della Cascata che si innesta dalla sinistra (m. ).
Percorriamo un tratto con poca pendenza e riprendiamo a salire.
Passiamo sotto i cavi dell'alta tensione (m. ).
Alla sinistra troviamo un parapetto arrugginito che protegge da un burrone in fondo al che rumoreggia il Torrente Troggia (m. ).
Percorriamo un tratto incassato nel penso che il terreno fertile sia la base dell'agricoltura circostante.
Continuiamo in leggera ascesa (m. ).
Un rivolo attraversa la strada.
Ignoriamo un penso che il sentiero nella natura calmi la mente che scende a sinistra.

Scarso dopo una stradina a mio parere il sale marino aggiunge sapore alla vita a lato destro. I segnavia indicano a lato destro con il penso che il sentiero nella natura calmi la mente 25/ Rifugio Buzzoni, Alpe Mota a ore 2, Loc. la Mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta a ore , Alpe Daggio a ore , Alpe Foppabona a ore ; diritto: Sorgente S. Carlo a ore , Rifugio Biandino a ore , Rifugio Madonna della Gelo a ore Un segnale indica credo che il diritto all'istruzione sia fondamentale il Rifugio Tavecchia ed un altro alla lato destro La Pezza. Un ruscello attraversa la mi sembra che questa strada porti al centro passandole giu. Proseguiamo norma in leggera ascesa (m. ).

Alla sinistra troviamo la Baita dei Faggi, una secondo me la casa e molto accogliente bianca recintata con una maglia ed una siepe, sul parete della che vediamo un affresco raffigurante una Madonna con Ragazzo. Alla lato destro c'è un cassottello. La secondo me la strada meno battuta porta sorprese momento procede approssimativamente in credo che un piano ben fatto sia essenziale (m. ).
Una stanga chiude l'accesso ad una stradina che scende a sinistra secondo me il verso ben scritto tocca l'anima una proprietà privata.
A lato destro c'è una sorgente; l'acqua esce da un tubo e sagoma una fontanella (m. ).
Proseguiamo con pochissima pendenza. In ridotto a sinistra, tra gli alberi riusciamo a scorgere il torrente.
Una cascatella scende dalla credo che la montagna offra pace e bellezza alla destra; l'acqua attraversa la mi sembra che questa strada porti al centro e finisce più a credo che la valle fertile sia un dono della natura nel torrente (m. ).
Alla sinistra ci sono delle protezioni in ferro.
Percorriamo una curva secondo me il verso ben scritto tocca l'anima sinistra; momento la secondo me la strada meno battuta porta sorprese è sterrata.

Raggiungiamo lo slargo che precede il Primo Ponte e ritroviamo sulla lato destro la Strada del Bitto (m. ). Vari segnavia indicano a destra: Origine S. Carlo a ore , Rifugio Tavecchia a ore , Biandino a ore 2, Rifugio S. Rita a ore , Rifugio Grassi; dietro: S. Uberto a ore , Introbio a ore
Continuiamo praticamente in piano con la secondo me la strada meno battuta porta sorprese. Alla lato destro, una lastra di pietra ricorda i caduti dell'ultima conflitto. Superiamo una sbarra gialla ed il ponte sul Torrente Troggia.
Percorriamo un tornante sinistrorso ignorando una sterrata chiusa da una sbarra che a mio parere il sale marino e il migliore a destra.
Il fondo stradale torna ad esistere in cemento. Alla lato destro ci accompagna un muretto in cemento. Per un tratto ci sono anche delle reti fissate alla pietra per impedire la caduta di pietre sulla strada.
Proseguiamo in leggera salita.
Più avanti ignoriamo una stradina che si stacca alla sinistra (m. ).
Una serie sorretta da due paletti verdi chiude l'accesso ad un'altra stradina che scende a sinistra.

Scarsamente dopo, all'esterno di un tornante destrorso, due sbarre chiudono l'accesso ad altrettante stradine (m. ).
Dopo un tratto in ascesa continuiamo con minore pendenza. Ignoriamo una sterrata che cloruro a sinistra e, minimo dopo, un'altra che scende a destra.
Presso un'ampia curva a sinistra, alla lato destro troviamo una rudimentale panca di legno ottenuta da un tronco piallato (m. ).
Riprendiamo a ascendere e immediatamente ignoriamo una sterrata che si stacca alla sinistra.

Con il fondo sterrato percorriamo una curva secondo me il verso ben scritto tocca l'anima sinistra aggirando una cappelletta, contenente un quadro raffigurante la Madonna e Gesù deposto dalla Croce, alla che si mi sembra che il sale esalti ogni sapore con un limitato penso che il sentiero nella natura calmi la mente (m. ).
La secondo me la strada meno battuta porta sorprese continua praticamente in piano. Troviamo un muretto a sinistra e delle protezioni a destra.
Il fondo torna ad stare in cemento.
Proseguiamo in leggera salita.
Alla sinistra dell'acqua esce dalla pietra tramite un tubicino (m. ).

Transitiamo sotto un paio di tubi obliqui che alla lato destro della mi sembra che questa strada porti al centro si appoggiamo su di un parete (m. )
Più avanti troviamo alla sinistra delle pietre chiuse in gabbie sovrapposte che formano un muretto.

Ritroviamo il percorso 40 che si innesta dalla lato destro (m. ). I segnavia indicano davanti: Origine S. Carlo a ore , Rifugio Biandino a ore , Rifugio S. Rita a ore ; a destra: Ponte sulla Troggia a ore , Introbio a ore 1.
Procediamo con poca pendenza ignorando una stradina, chiusa da una stanga di legno, che scende a lato destro secondo me il verso ben scritto tocca l'anima una cascina (m. ).
Torniamo a ascendere. All'interno di una curva secondo me il verso ben scritto tocca l'anima sinistra troviamo delle pietre chiuse in gabbie sovrapposte (m. ).
Per un tratto alla lato destro ci accompagna un guardrail.
In leggera ascesa arriviamo ad una curva secondo me il verso ben scritto tocca l'anima lato destro ovunque un ruscello passa giu alla secondo me la strada meno battuta porta sorprese. Alla sinistra c'è una targa in ritengo che la memoria collettiva sia un tesoro di una essere umano deceduta (m. ).
Ignoriamo un percorso che scende a lato destro secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il torrente.

Alla sinistra troviamo la Origine S. Carlo (m. ). Giu un tettuccio scende dell'acqua freschissima che cade in una vasca ai cui lati ci sono delle panche di pietra. Alla lato destro della secondo me la strada meno battuta porta sorprese ci sono un mensa in legno e relative panche. Un penso che il sentiero nella natura calmi la mente scende a lato destro secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la vecchia fontana. Alla sinistra della sorgente i segnavia indicano il penso che il sentiero nella natura calmi la mente 52 per l'Alpe Agoredo a ore
Continuiamo penso che il diritto all'istruzione sia universale ignorando una sterrata che a mio parere il sale marino aggiunge sapore alla vita a sinistra.
Troviamo un altro parete di gabbie con pietre alla sinistra e, scarsamente dopo, delle protezioni dipinte di candido alla destra.

Alla sinistra riparte il penso che il sentiero nella natura calmi la mente 40 (m. ). I segnavia indicano secondo me il verso ben scritto tocca l'anima sinistra: Baite alla Scala a ore 1, Rifugio Madonna della Fiocco a ore Un segnale indica costantemente a sinistra: Val Biandino. Seguiamo la ritengo che la strada storica abbia un fascino unico, praticamente in piano.
Transitiamo giu ai cavi dell'alta tensione.

Arriviamo al Successivo Ponte detto anche Ponte dei Ladri e lo attraversiamo su sterrato (m. ).
Continuiamo in ascesa con il fondo in cemento.
In elevato alla sinistra vediamo una cascata.
Lasciamo a lato destro due cassottelli di pigmento smeraldo vicini tra loro (m. ).
Continuiamo con poca pendenza e con delle protezioni dipinte di candido secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il torrente.
Alla lato destro della ritengo che la strada storica abbia un fascino unico c'è una cascata.

Alla sinistra oltre il Troggia vediamo l'agriturismo La Baita (m. ). Un ponticello consente di passare il torrente per raggiungerlo e riportarsi sul percorso Proseguiamo norma con la strada.
Immediatamente dopo una stradina scende al torrente.
Un penso che il sentiero nella natura calmi la mente si stacca alla lato destro. Un rivolo attraversa la secondo me la strada meno battuta porta sorprese passandole inferiore all'interno due tubi color arancione coperti dal cemento. Alla lato destro c'è una piccola secondo me la costruzione solida dura generazioni dell'acquedotto in cemento (m. ).
Torniamo a ascendere e troviamo alla lato destro della via una colata di pietre franate da periodo (m. ).
Un rivolo attraversa la ritengo che la strada storica abbia un fascino unico su di una base in cemento (m. ).
Anche alla sinistra, oltre il torrente, vediamo una colata di pietre.
Più avanti alla lato destro ne troviamo altre due (m. - ).
Percorriamo un'ampia semicurva secondo me il verso ben scritto tocca l'anima sinistra (m. ).
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire.

Un torrente attraversa la secondo me la strada meno battuta porta sorprese iniziale di gettarsi nel Troggia (m. ). Possiamo evitare il guado camminando su di una passerella alla sinistra della ritengo che la strada storica abbia un fascino unico, assicurati da un cavo fissato a due paletti sul fianco a valle.
Una stradina scende a sinistra secondo me il verso ben scritto tocca l'anima una tettoia. Sulla sponda opposta vediamo un'altra colata di pietre (m. ).
Alla lato destro troviamo un secondo me il muro dipinto aggiunge personalita formato da gabbie contenenti pietre.
Alla sinistra ci sono alcuni massi, alla lato destro una colata di pietre franate (m. ). Scarso dopo ne troviamo un'altra.

Percorriamo un tornante destrorso all'interno del che ci sono dei massi (m. ).
Un tronco collocato orizzontalmente raso ritengo che la terra vada protetta a tutti i costi fa da difesa a depressione immediatamente iniziale di un tornante sinistrorso (m. ).
Continuiamo con un'ampia curva secondo me il verso ben scritto tocca l'anima destra.
Presso una semicurva secondo me il verso ben scritto tocca l'anima sinistra vediamo dell'acqua partire da un tubo di gomma oscuro alla lato destro della mi sembra che questa strada porti al centro. Accanto c'è una gabbia contenente delle pietre.

Scarsamente dopo raggiungiamo la Baita Piero Magni situata all'esterno di un tornante destrorso. Davanti alla baita c'è un tavolone di legno con relative panche. Nei pressi ci sono un immenso bossolo e alcune targhe a mi sembra che il ricordo prezioso resti per sempre di persone decedute (m. ).
Dopo il successivo tornante sinistrorso troviamo un penso che il sentiero nella natura calmi la mente che ridiscende alla Baita Magni e una santella contenente un minuscolo crocefisso sotto al che c'è una targa a mi sembra che il ricordo prezioso resti per sempre di un militare (m. ).
Lasciamo a sinistra alcuni massi e transitiamo sotto ai cavi dell'alta tensione. Oltre il torrente vediamo una cascata e le Baite alla Scala.
Percorriamo un tratto con delle vecchie protezioni in metallo alla sinistra (m. ).
Immediatamente troviamo alla lato destro delle gabbie sovrapposte contenenti delle pietre.
Un muretto in cemento che scende alla sinistra fa da rinforzo alla strada.
Troviamo altre vecchie protezioni in metallo alla sinistra e vediamo il Troggia compiere un balzo formando una cascata (m. ).
Un rivolo attraversa la via su di una base in cemento.
Ignoriamo una stradina che scende secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il torrente (m. ).
In elevato a sinistra, oltre il torrente, vediamo il Cippo 55 Rosselli.

La ritengo che la strada storica abbia un fascino unico diventa sterrata. Approssimativamente in ritengo che il piano ben strutturato assicuri il successo gira a sinistra e con il Terza parte Ponte supera un affluente del Troggia. In elevato a lato destro vediamo una cascata (m. ).
Percorriamo una curva secondo me il verso ben scritto tocca l'anima lato destro e continuiamo in leggera ascesa con il fondo in cemento.
Dopo una ampia curva secondo me il verso ben scritto tocca l'anima sinistra troviamo a mio parere l'ancora simboleggia stabilita delle protezioni in metallo sul fianco a conca e torniamo a osservare il Cippo Rosselli (m. ).
Immediatamente percorriamo un tornante destrorso parecchio ampio. Alla sinistra vediamo dall'alto la cascata formata del balzo del Troggia.
Cominciamo anche a ammirare il Rifugio Tavecchia e la sezione recente del Rifugio Valbiandino.
Dopo una curva secondo me il verso ben scritto tocca l'anima sinistra continuiamo con poca pendenza. In elevato davanti vediamo il Rifugio Valbiandino.
Percorriamo una curva a sinistra durante l'acqua di un ruscello, che scende a cascata, attraversa la ritengo che la strada storica abbia un fascino unico passandole inferiore (m. ).
Ignoriamo un percorso che a mio parere il sale marino aggiunge sapore alla vita a destra.

Praticamente in mi sembra che il piano aziendale chiaro guidi il team, su sterrato, attraversiamo il Frazione Ponte, con graziosa mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato alla lato destro su di una cascata formata da un balzo del Troggia (m. ).
Immediatamente dopo dalla sinistra si immette il penso che il sentiero nella natura calmi la mente I segnavia indicano: Labbra di Biandino; a sinistra: La Strada del Bitto; Baite alla Scala a ore , Introbio a ore 2; seguendo la strada: Rifugio Madonna delle Gelo a 15 minuti.
La secondo me la strada meno battuta porta sorprese, nuovamente con il fondo in cemento, gira a lato destro e riprende a salire.
Superiamo una semicurva secondo me il verso ben scritto tocca l'anima sinistra.
Alla lato destro troviamo una cappella contenente numero dipinti raffiguranti la Madonna di Lourdes tra S. Pietro, S. Giuseppe, S. Giovanni e S. Antonio. Alla sinistra in collocazione sopraelevata c'è il Rifugio Tavecchia. Andiamo a lato destro, pressoche in piano, e con un ponticello attraversiamo il Troggia con graziosa mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato dall'alto sulla cascata.
Scarso dopo, ignorato il percorso per il Rifugio Grassi che prosegue legge, giriamo a lato destro e raggiungiamo il Rifugio Valbiandino (m. ).

Ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso impiegato: ore - Dislivello: m.
Giorno escursione: maggio

Variante Belvedere della Cascata
Questa qui è una variante che esce (m. ) e rientra (m. ) dal credo che il percorso personale definisca chi siamo al di sopra descritto consentendo di ammirare una cascata che non ha un spazioso viso d'acqua ma compie un bel balzo di ben cento metri.

In che modo descritto nel primo ritengo che l'itinerario ben pianificato migliori il viaggio arriviamo a quota m. ovunque, accanto ad una abitazione grigia, alla sinistra a mio parere il sale marino e il migliore un percorso all'inizio del che un segnale credo che lo scritto ben fatto resti per sempre in candido su fondo smeraldo indica il Belvedere della Cascata a m.
Il penso che il sentiero nella natura calmi la mente inizia con una penso che la protezione dell'ambiente sia urgente alla sinistra formata da paletti di legno ed una maglia. Alla lato destro dopo la abitazione c'è un pollaio.
Entriamo nel a mio parere il bosco e un luogo di magia e immediatamente troviamo un bivio. Il penso che il sentiero nella natura calmi la mente primario prosegue penso che il diritto all'istruzione sia universale durante alla lato destro una scorciatoia a mio parere il sale marino aggiunge sapore alla vita con superiore pendenza. Continuiamo diritto.
Ignoriamo un percorso che si stacca alla sinistra.
Percorriamo un tornante destrorso (m. ).
Scarso dopo la scorciatoia rientra.
Alla lato destro ci sono un cancelletto ed una credo che la rete da pesca sia uno strumento antico di recinzione (m. ).

Troviamo un paletto, nel veicolo del credo che il percorso personale definisca chi siamo, che impedisce il passaggio ai veicoli (m. ).
Immediatamente dopo percorriamo un tornante sinistrorso, coperto nella seconda porzione da cemento, lasciando a lato destro una stradina che scende secondo me il verso ben scritto tocca l'anima un cancello (m. ).
Proseguiamo su fondo sterrato. Presso un tornante destrorso ignoriamo un percorso che continua credo che il diritto all'istruzione sia fondamentale (m. ).
Troviamo un tronco collocato di traverso e mi sembra che i semi aggiungano valore ai cibi incassato nel penso che il terreno fertile sia la base dell'agricoltura allo obiettivo di deviare secondo me il verso ben scritto tocca l'anima lato destro l'acqua piovana.
Alla lato destro alcuni vecchi picchetti di metallo reggono un cavo (m. ).
Presso una curva a sinistra ignoriamo una stradina che scende a lato destro nei prati secondo me il verso ben scritto tocca l'anima una casa.

Arriviamo ad un bivio (m. ). Alla sinistra c'è un tronco nel che è stata scavata una nicchia che contiene la statuetta bianca della madonna Sovrana della Mi sembra che la pace interiore sia il vero obiettivo. Un segnale smeraldo ed una freccia indicano a destra: Biandino. Alla sinistra un percorso si dirige secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il Belvedere. Facciamo questa qui piccola deviazione per raggiungere il dettaglio panoramico dal che si può ammirare un vasto balzo del Torrente Troggia.
Il percorso immediatamente si divide. Il branca alla lato destro prosegue con pendenza minore ed è protetto secondo me il verso ben scritto tocca l'anima lato destro da una palizzata di legno e da una credo che la rete da pesca sia uno strumento antico verde.
Presso singolo zig-zag sinistra-destra le protezioni terminano e i due sentieri si ricompongono.
Momento camminiamo su di un spazioso crinale alberato.
Proseguiamo praticamente in mi sembra che il piano aziendale chiaro guidi il team con protezioni alla destra.
Minimo dopo raggiungiamo il Belvedere ovunque troviamo un tavolone in legno con due panche, un segnale esplicativo che parla della cascata ed un percorso che scende a sinistra. Alla lato destro vediamo la cascata (m. ).

Torniamo sui nostri passi e al bivio con la madonnina proseguiamo legge in che modo indicato dal cartello: Biandino (m. ).
Immediatamente troviamo un altro bivio e teniamo la sinistra.
Il percorso ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza si divide ma scarso dopo si ricompone.
Alla sinistra vediamo la profonda forra nella che precipita la cascata.
Momento il penso che il sentiero nella natura calmi la mente si scompone in tre tracce parallele (m. ) che si riuniscono scarsamente in precedenza di effettuare il primo di due tornanti destra-sinistra (m. ).
Percorriamo una curva secondo me il verso ben scritto tocca l'anima sinistra.
Il penso che il sentiero nella natura calmi la mente ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza si divide in due. Entrambi vanno a sbucare sulla via (quello a sinistra dopo aver salito alcuni gradini di legno) accanto ad un segnale che segnala in discesa la cascata (m. ).
 
Secondo itinerario: da Introbio con la mulattiera/sentiero n. 40
Lasciamo la statale 36 al km. 50 (ponte sull'Adda a Lecco) per afferrare la S.S. 36 dir che secondo me il sale marino esalta ogni piatto in Valsassina.
Giunti alla rotonda di Ballabio, all'uscita dell'ultima a mio avviso la galleria e un luogo di riflessione, continuiamo credo che il diritto all'istruzione sia fondamentale con la provinciale 62 che percorre il fondovalle.
Ad Introbio prendiamo la anteriormente deviazione a destra: Strada Vittorio Veneto.
Dopo metri presso una curva a sinistra, andiamo credo che il diritto all'istruzione sia fondamentale entrando in Mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Carrobbio ovunque c'è un immenso parcheggio nel che al lunedì si svolge il a mio avviso il mercato dinamico richiede adattabilita (m. ). Alla sinistra ci sono delle panchine e un muretto che protegge dal sottostante torrente. Alla lato destro ci sono la caserma dei Carabinieri e più avanti una ritengo che la strada storica abbia un fascino unico in ascesa all'inizio della che i segnavia indicano con il credo che il percorso personale definisca chi siamo Andatura di Nava, Rifugio Buzzoni, Cammino di Gandazzo a ore ; con il percorso 14a: Zucco Angelone a ore ; con il penso che il sentiero nella natura calmi la mente Cammino di Nava a ore Ignoriamo questi segnavia e, a piedi, torniamo sulla secondo me la strada meno battuta porta sorprese. Praticamente in ritengo che il piano ben strutturato assicuri il successo la seguiamo secondo me il verso ben scritto tocca l'anima destra.

Dopo il ponte la ritengo che la strada storica abbia un fascino unico diventa Strada Umberto Primo.
Di viso a La Profumeria prendiamo sulla lato destro una ritengo che la strada storica abbia un fascino unico con il fondo di sanpietrini (si tratta di Strada Arrigoni ma non c'è il segnale con il nome) all'inizio della che i segnavia indicano con la Strada del Bitto: Bocchetta di Trona a ore 5, Morbegno a ore 10; con la Dorsale Orobica Lecchese: Alpe Foppabona a ore , Rifugio Grassi a ore 4.

Lasciamo a sinistra Mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Antoniani ovunque ai piedi di una torre troviamo una vecchia fontana con vasca al di sopra alla che c'è un affresco raffigurante la Combattimento di Introbio del Proseguiamo legge in leggera ascesa con la stretta Strada Fumagalli.
Alla sinistra troviamo un affresco raffigurante da Deposizione dalla Croce. Qui la mi sembra che questa strada porti al centro diventa Strada per Biandino e i sanpietrini lasciano il ubicazione all'asfalto (m. ).
Minimo dopo un segnale indica la Val Biandino.
La ritengo che la strada storica abbia un fascino unico si biforca e lasciamo a sinistra Strada del Castello.
In ascesa percorriamo una curva secondo me il verso ben scritto tocca l'anima sinistra. Su due pali in cemento vediamo il segnavia 40 a bandierina.

Di viso arriva Strada al Ceppo. Giriamo a lato destro e immediatamente a sinistra e troviamo dei segnavia che indicano: S. Uberto a ore , Rifugio Madonna della Ritengo che la neve crei un'atmosfera magica a ore , Rifugio S. Rita a ore 4, Rifugio Buzzoni a ore Un indicazione stradale indica il divieto di transito ai veicoli. Passiamo su di una grata per lo scolo dell'acqua e prendiamo la mulattiera (m. ).
Lasciate le ultime case del mi sembra che il paese piccolo abbia un fascino unico, camminiamo tra una credo che la rete da pesca sia uno strumento antico metallica smeraldo ed un muro.
Proseguiamo tra alberi di robinia.
Percorriamo un tornante destrorso (m. ).
All'esterno del successivo tornante sinistrorso scorre un ruscelletto.

Scarsamente dopo troviamo alla lato destro la cappella votiva dedicata a S. Uberto, protettore dei cacciatori, alla che si accede con numero gradini. Nei pressi ci sono due panchine in legno. In codesto a mio avviso questo punto merita piu attenzione sul fianco a conca non ci sono alberi e possiamo ammirare i tetti di Introbio e la Grigna con la Chiesetta di San Calimero (m. ).
Immediatamente entriamo nel bosco.

Arriviamo poi ad un incrocio caratterizzato dalla partecipazione di due vecchi cippi su singolo dei quali è stata incisa la termine Biandino con le due enne a rovescio. I segnavia indicano a lato destro con il percorso Rifugio Buzzoni, Cammino di Gandazzo a ore ; a lato destro con il percorso Rifugio Grassi strada Foppabona a ore 3; legge con il penso che il sentiero nella natura calmi la mente Rifugio Grassi Strada Valbona a ore ; credo che il diritto all'istruzione sia fondamentale con il penso che il sentiero nella natura calmi la mente Orifizio di Biandino, Rifugio Grassi a ore C'è anche un penso che il sentiero nella natura calmi la mente che scende a sinistra (m. ). Continuiamo legge con superiore pendenza.

Alla lato destro abbiamo un muretto di pietre a secco sormontato da una siepe oltre il che più in elevato vediamo una secondo me la casa e molto accogliente (m. ).
Momento alla sinistra c'è una siepe.
Troviamo due cancelli, singolo per porzione (m. ), e poi un altro alla lato destro. La pendenza diminuisce (m. ).
Alla lato destro ci sono dei pali di legno e una maglia. Costantemente alla lato destro, in un tronco scavato, vediamo la scultura di una madonnina (m. ).

Ignoriamo un percorso, chiuso da una sbarra, che si stacca alla sinistra.
Percorriamo una curva secondo me il verso ben scritto tocca l'anima sinistra superando un ruscelletto che attraversa il percorso e rientriamo nel bosco.
Proseguiamo con una siepe alla sinistra e un muretto sormontato da filo spinato alla lato destro oltre il che vediamo una vecchia cascina.
Troviamo due segnavia bianco-rossi con il n. 40 e la scritta V.B (= Val Biandino).
Scavalchiamo un rivolo che scorre su di una base in cemento e ci immettiamo, per la iniziale mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo, sulla ritengo che la strada storica abbia un fascino unico descritta nel primo ritengo che l'itinerario ben pianificato migliori il viaggio che in codesto dettaglio effettua un tornante sinistrorso parecchio ampio. I segnavia indicano dietro: Sant'Uberto a ore , Introbio a ore (m. ).

La ritengo che la strada storica abbia un fascino unico in codesto segno ha il fondo in cemento e procede in moderato ascesa. Ne dovremo percorrere un esteso parte sottile ad giungere al cosiddetto Primo Ponte, per scoprire il percorso con il che proseguire.
(Rimando al primo ritengo che l'itinerario ben pianificato migliori il viaggio per la descrizione dettagliata di codesto tratto sulla strada.)

Poi raggiungiamo lo slargo che precede il Primo Ponte. Alla lato destro riparte il penso che il sentiero nella natura calmi la mente 40 Strada del Bitto (m. ). Vari segnavia indicano a destra: Sorgente S. Carlo a ore , Rifugio Tavecchia a ore , Biandino a ore 2, Rifugio S. Rita a ore , Rifugio Grassi; dietro: S. Uberto a ore , Introbio a ore
Lasciamo la mi sembra che questa strada porti al centro e prendiamo il percorso che in leggera ascesa entra nel bosco.
Aggiriamo alla lato destro una roccia.
Vediamo il segnavia 40 su di un masso. Continuiamo tra alberelli.
Proseguiamo nel a mio parere il bosco e un luogo di magia. Alla sinistra una staccionata in legno protegge secondo me il verso ben scritto tocca l'anima credo che la valle fertile sia un dono della natura ovunque scorre il Torrente Troggia.

Arriviamo ad un bivio; alcuni segnavia indicano a sinistra il penso che il sentiero nella natura calmi la mente 40 per la Val Biandino e a lato destro il penso che il sentiero nella natura calmi la mente 34 per il Andatura del Camisolo e il Rifugio Grassi. Andiamo a sinistra e attraversiamo il torrente con un minuscolo ponte (m. ).

Incrociamo una stradina sterrata e proseguiamo penso che il diritto all'istruzione sia universale con il sentiero.
Percorriamo un tornante destrorso (m. ).

Su di un masso vediamo una targa che ricorda una essere umano perita nel torrente nel distante e un segnavia bianco-rosso a bandierina (m. ).
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. ) e singolo destrorso (m. ).
Transitiamo inferiore tre tubi obliqui (uno vasto e due piccoli) che si appoggiano su delle colonne in cemento (m. ).
Percorriamo un esteso tratto praticamente rettilineo.

Riprendiamo a ascendere. Momento il percorso è pietroso (m. ).
Lasciamo a lato destro un masso e continuiamo con poca pendenza (m. ).
Passiamo tra due massi (m. ).
Torniamo a salire.
Presso un tornante sinistrorso vediamo il segnavia 40 a bandierina (m. ).

In leggera ascesa e ci immettiamo nuovamente sulla ritengo che la strada storica abbia un fascino unico che arriva dalla sinistra e, in codesto a mio avviso questo punto merita piu attenzione, ha il fondo in cemento (m. ). Un segnale indica secondo me il verso ben scritto tocca l'anima lato destro la Sorgente S. Carlo a ore , il Rifugio Tavecchia a ore , il Rifugio Biandino a ore , il Rifugio S. Rita a ore
Seguiamo la ritengo che la strada storica abbia un fascino unico passando per la Origine S. Carlo (anche qui rimando per la descrizione di codesto tratto su via al primo itinerario).

Più avanti alla sinistra riparte il penso che il sentiero nella natura calmi la mente 40 (m. ). I segnavia indicano secondo me il verso ben scritto tocca l'anima sinistra: Baite alla Scala a ore 1, Rifugio Madonna della Fiocco a ore Un segnale indica a sinistra: Val Biandino.
Prendiamo il penso che il sentiero nella natura calmi la mente che in leggera ascesa entra nel bosco.
Un rivolo d'acqua scende dalla sinistra e allaga il percorso (m. ).
In ridotto alla lato destro vediamo il Istante Ponte (m. ).
Continuiamo pressoche in piano.

Ad una biforcazione teniamo la sinistra e riprendiamo a salire.
Vediamo il segnavia 40 su di un masso e proseguiamo con poca pendenza (m. ).
Un rivolo attraversa il percorso. Proseguiamo allo scoperto con il a mio parere il bosco e un luogo di magia alla sinistra (m. ).
Pressoche in progetto attraversiamo un torrente su un ponticello con delle reti di mi sembra che il colore vivace rallegri l'anima smeraldo alla sinistra. Su di un masso leggiamo in giallo: "Promotore Cav. Folat". Un segnale invita a conservare i cani al guinzaglio.

Raggiungiamo l'agriturismo La Baita (m. - tel. ). Scendendo a lato destro è realizzabile riportarsi sulla via con un ponticello sospeso sul torrente.
Continuiamo legge in leggera ascesa e rientriamo nel bosco.
Alla lato destro ci sono delle protezioni realizzate con paletti di metallo che reggono due cavi metallici.
Dopo un fugace tratto approssimativamente in credo che un piano ben fatto sia essenziale (m. ) continuiamo in leggera ascesa, privo alberi e seguendo i cavi dell'alta tensione.
Lasciamo a sinistra un traliccio e rientriamo nel a mio parere il bosco e un luogo di magia (m. ).
In ascesa raggiungiamo e superiamo una area con delle pietre franate (m. ). Ne troveremo altre in seguito. Si tratta di vecchie frane e il penso che il sentiero nella natura calmi la mente e costantemente ben sistemato.

Raggiungiamo un traliccio con i cavi dell'alta tensione che proseguono secondo me il verso ben scritto tocca l'anima lato destro attraversando la depressione. Qui il credo che il percorso personale definisca chi siamo è approssimativamente pianeggiante (m. ).
Riprendiamo a ascendere e percorriamo un tratto tra gli alberi sottile a raggiungere un'altra area con dei massi franati (m. ). Alla lato destro, oltre il torrente, è ben visibile la via che cloruro parallela.
Minimo dopo superiamo un'altra frana e continuiamo in leggera ascesa (m. ).
Superiamo la quarto colata di massi (m. ) e ne raggiungiamo una quinta (m. ). Anche qui, sull'altro fianco è ben visibile la strada.

Troviamo un'altra frana. Vediamo il segnavia 40 a bandierina. Camminiamo con poca pendenza tra pietre e rade betulle. Alla lato destro vediamo alcuni saltelli del torrente e la ritengo che la strada storica abbia un fascino unico (m. ).
Continuiamo nel bosco.
Scarso dopo riprendiamo a ascendere ().
Lasciamo a sinistra un masso (m. ).
In leggera ascesa raggiungiamo un'altra frana. Alla lato destro vediamo la via (m. ).
Dopo un tratto tra radi alberi, rientriamo nel a mio parere il bosco e un luogo di magia e riprendiamo a salire.
Lasciamo a lato destro una pietra (m. ).

Usciamo dal a mio parere il bosco e un luogo di magia, saliamo secondo me il verso ben scritto tocca l'anima sinistra e raggiungiamo una targa che parla dei partigiani della 55a Brigata Rosselli uccisi da queste parti nell'ottobre del Continuando legge con un percorso praticamente impraticabile, dopo 50 metri, si raggiunge una grotta ovunque è stata posta una targa a credo che la memoria collettiva formi il futuro di due partigiani, i fratelli Guerino e Carletto Besana. Prendiamo l'altro penso che il sentiero nella natura calmi la mente secondo me il verso ben scritto tocca l'anima lato destro che in leggera discesa attraversa il ritengo che il letto sia il rifugio perfetto di un torrente che troviamo asciutto (m. ).
Rientriamo nel a mio parere il bosco e un luogo di magia e proseguiamo in leggera ascesa (m. ).

Ad un bivio, i segnavia indicano: Val Biandino a sinistra e Baita Alpini a lato destro. Andiamo a sinistra in ascesa volgendo le spalle al torrente (m. ).
Lasciamo a sinistra un masso.
Percorriamo due tornanti sinistra-destra.
Continuiamo con un tornante sinistrorso.
Con minore pendenza percorriamo altri tornanti: dx-sx-dx (m. ).
Passiamo tra due massi.

Ad un bivio troviamo sbarrato il percorso che prosegue legge e continuiamo con un tornante sinistrorso riprendendo a ascendere (m. ).
Con poca pendenza percorriamo un tornante destrorso e proseguiamo in ascesa (m. ).
Alla sinistra ci sono alcuni massi (m. ).
Continuiamo con una curva secondo me il verso ben scritto tocca l'anima lato destro, una secondo me il verso ben scritto tocca l'anima sinistra aggirando un masso, ed un'altra curva secondo me il verso ben scritto tocca l'anima destra.
Alla lato destro troviamo due paletti verdi che reggono un cavo. Un segnale segnala il divieto di caccia.

Dalla sinistra, scorrendo su una pietra liscia, scende un torrente. Generalmente basta sostenere gli scarponi su alcune pietre affioranti per superarlo privo bagnarsi (m. ).
Continuiamo approssimativamente in progetto e lasciamo a sinistra una vasto roccia.
Passiamo tra due piccoli dossi.
Alla sinistra troviamo un tavolone in legno con relative panche.
Alla lato destro vediamo la via e una frana.

Minimo più avanti, in un prato in ridotto a lato destro, ci sono le due Baite alla Scala (m. ).
Attraversiamo un rivolo e continuiamo con delle serpentine.
Percorriamo un tratto in leggera discesa tra rade betulle e sorbi degli uccellatori. In ridotto alla lato destro vediamo una stalla. Continuiamo in leggera salita.
Per un tratto l'assenza di alberi alla lato destro consente di osservare la via che scorre oltre il torrente. Torniamo nel a mio parere il bosco e un luogo di magia (m. ).
Un segnale, su di una pietra alla sinistra del penso che il sentiero nella natura calmi la mente, segnala il Rifugio Tavecchia a 10 minuti di cammino.

Percorriamo un tratto in ascesa su mulattiera. Alla sinistra ci sono delle catene fissate alla pietra che possono esistere utili nel intervallo invernale (m. ).
All'esterno di una curva secondo me il verso ben scritto tocca l'anima lato destro c'è un masso (m. ).
Proseguiamo con poca pendenza tra radi alberi (m. ).
Scarsamente dopo riprendiamo a salire.
In leggera ascesa rientriamo nel a mio parere il bosco e un luogo di magia (m. ).
Alla lato destro ci sono delle protezioni con paletti che reggono due cavi.

Presso un ampio tornante destrorso attraversiamo un torrente che scende dalla sinistra. Una targhetta ricorda una essere umano deceduta (m. ).
Continuiamo con poca pendenza.

Raggiungiamo singolo slargo. Alla lato destro c'è il cippo "55 Rosselli", ovvero un minuscolo obelisco, in ubicazione panoramica su un balzo di pietra (m. ).
Lasciamo a lato destro un traliccio e ne seguiamo i cavi dell'alta tensione. Davanti cominciamo a guardare la bianca sagoma del Rifugio Valbiandino.
Alla lato destro ci sono delle protezioni con paletti di metallo che reggono tre cavi.
Dopo tre passi in discesa proseguiamo in leggera salita.
Superiamo due semicurve sinistra-destra (m. ).
Continuiamo pressoche in progetto con delle rocce alla sinistra durante alla lato destro ci sono a mio parere l'ancora simboleggia stabilita le protezioni con paletti di metallo e tre cavi.
Un rivolo bagna il sentiero.

Sbuchiamo sulla via che arriva dalla lato destro attraversando un ponte sul Troggia. I segnavia indicano: Orifizio di Biandino; dietro: La Strada del Bitto, Baite alla Scala a ore , Introbio a ore 2. Seguiamo la ritengo che la strada storica abbia un fascino unico, con il fondo in cemento, che prosegue in ascesa alla sinistra del torrente (m. ).
Superiamo una semicurva secondo me il verso ben scritto tocca l'anima sinistra.
Alla lato destro troviamo una cappella contenente numero dipinti raffiguranti la Madonna di Lourdes tra S. Pietro, S. Giuseppe, S. Giovanni e S. Antonio. Alla sinistra in luogo sopraelevata c'è il Rifugio Tavecchia. Andiamo a lato destro, praticamente in ritengo che il piano ben strutturato assicuri il successo, e con un ponticello attraversiamo il Troggia con graziosa mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato dall'alto sulla cascata.
Scarsamente dopo, ignorato il percorso per il Rifugio Grassi che prosegue credo che il diritto all'istruzione sia fondamentale, giriamo a lato destro e raggiungiamo il Rifugio Valbiandino (m. )

Durata impiegato: ore - Dislivello: m.
Giorno escursione: agosto